Skype, WhatsApp e Social Network: È la fine della chat libera?
Chiudete gli occhi e immaginate per un attimo di ritrovarvi nei primi anni 2000. A quei tempi Facebook era un lontanissimo miraggio e i pomeriggi passavano lenti fra un trillo su msn, uno scambio di battute in chat ed un occhio alla TV, con le interminabili vicende di Dawson Leery e la sua cricca di amici. Era il periodo in cui non esistevano like, share, tweet ed hashtag. Niente WhatsApp o Telegram; è vero Skype c’era già, ma in pochi avevano una connessione che permettesse chiamate decenti. Insomma, 10/15 anni fa chattare era il modo più figo per trascorrere il tempo. Fu allora che esplose il fenomeno delle Chat Room, siti internet che offrivano servizi di messaggistica istantanea tramite protocollo IRC. Ne spuntava una nuova al giorno, la maggior parte delle quali molto frequentate ed apprezzate soprattutto dai giovanissimi. Oggi la situazione è ben diversa: sono i Social Network a farla da padrone, monopolizzando gran parte della comunicazione online.
Subito dopo vengono le app di messaggistica come Telegram e WhatsApp appunto, ma anche Messanger e Viber. E le vecchie Chat Room, le chat libere, che fine hanno fatto? Esiste ancora chi le utilizza? E per quale motivo?
Una distinzione significativa
Dieci anni fa esistevano principalmente due tipologie di chat: le chat con registrazione e le chat libere senza registrazione. Le prime offrivano molte più funzionalità: erano spesso correlate da un forum di discussione, avevano diverse stanze organizzate per tema ed ogni utente poteva personalizzare il proprio profilo con foto ed informazioni personali. Praticamente erano veri e propri antesignani dei moderni social.
Le chat libere erano invece molto più semplici ed intuitive, non necessitavano di alcuna iscrizione ed erano tendenzialmente frequentate da utenti giovani, frivoli e con parecchio tempo libero. In sostanza chi voleva trascorrere il proprio tempo conoscendo gente e scambiando opinioni in maniera costruttiva frequentava le chat con registrazione; invece chi voleva divertirsi senza troppi problemi frequentava la chat libera. Ecco, le chat appartenenti alla prima categorie sono praticamente defunte con l’affermazione di social come Facebook e Twitter, quelle appartenenti alla seconda invece continuano a sopravvivere a distanza di anni. La domanda è perché?
La chiave è il “Pubblico di riferimento”.
In effetti la risposta è parecchio semplice, ma procediamo con ordine…
Oggi il mercato della comunicazione online offre miliardi di possibilità, ognuna delle quali si riferisce ad un pubblico ben definito che richiede servizi specifici. Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest e Google Plus non sono semplici canali di comunicazione, ma offrono anche intrattenimento di vario genere. Chi visita i social lo fa perché vuole esprimere il proprio modo di essere, vuole condividere ciò che ama con gli altri e far sapere alla propria cerchia di amici cosa pensa; allo stesso tempo è curioso di sapere ciò che accade nel mondo e desidera confrontare le proprie opinioni con quelle degli altri, cercando di far valere la propria ragione. In soldoni, i social sono la trasposizione virtuale del mondo reale, pertanto consentono sia la nascita di nuove relazioni sociali sia il consolidamento delle vecchie. Le App di messaggistica istantanea invece sono uno strumento ad uso personale/familiare, pensato appositamente per far comunicare in maniera gratuita e veloce persone appartenenti ad una rete di conoscenze ben definita. Hanno praticamente sostituito i vecchi SMS, ma non servono a creare nuove reti sociali, bensì a rendere più facile lo scambio comunicativo fra i membri delle reti già esistenti. Discorso del tutto simile può essere fatto per i software che sfruttano la tecnologia VoIP.
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Cosa rende “speciale” le Chat
Le Chat hanno sostanzialmente mantenuto una specifica fetta di mercato costituita da “cazzeggiatori” seriali che vogliono solo trascorrere qualche ora smanettando su internet (“smanettando”, spesso, in tutti i sensi!). Alcuni direbbero che la qualità delle chat oggi è calata drasticamente, che sono frequentate da depravati e che non sono un mezzo efficace per stringere rapporti relazionali. Probabilmente quel qualcuno ha ragione, ma non è questo il punto!
La verità è che le chat oggi sono frequentate da quel tipo di persone che non ha voglia di badare a fronzoli e che cerca un “certo tipo” di intrattenimento senza stare a perder tempo. Proprio per questo motivo le poche chat ad essere sopravvissute sono proprio quelle che hanno saputo cogliere al volo questo meccanismo. Una di queste è la chat libera 5chat (chat senza registrazione basata su IRC), in cui le persone con “interessi comuni particolarmente spinti”, possono dialogare in una sezione esclusiva, discussioni “hot”, dedicata appunto a loro. È proprio questo a fare la differenza…
Le chat non sono ancora morte!
Tirando le conclusioni, non tutte le chat sono destinate a morire nel tempo. Se da un lato i social diventano sempre più strumenti di relazione a tutto tondo, dall’altro le chat continuano ad essere l’unica soluzione plausibile per quel tipo di persone che vuole un certo tipo di intrattenimento, mantenendo anonimo la propria identità ed al sicuro la propria privacy…
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